Il 7 settembre, oggi anno, si celebra la Giornata Internazionale dell’Aria Pulita per i Cieli Blu, una ricorrenza istituita nel 2019 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di un’aria pulita. Questa giornata invita a riflettere sul valore vitale dell’aria che respiriamo e sulle azioni concrete per preservarla, sia per la salute umana sia per l’equilibrio degli ecosistemi.
Perché è nata questa ricorrenza
L’iniziativa è stata promossa dall’UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente) in risposta all’allarmante aumento dell’inquinamento atmosferico globale, che ogni anno provoca milioni di morti premature e contribuisce in maniera significativa ai cambiamenti climatici.
L’aria contaminata, infatti, non danneggia solo l’uomo (che eppure ne è il principale responsabile), ma ha impatti diretti e indiretti sulla biodiversità e sugli ecosistemi, rendendo necessario un approccio globale e interdisciplinare, coordinato, e coerente con la prospettiva One Health.
Secondo l’OMS, infatti, circa 7 milioni di persone muoiono ogni anno a causa dell’inquinamento atmosferico, mentre in Europa le stime parlano di oltre 300.000 morti premature all’anno legate a PM2.5. In Italia, città come Milano, Torino e Roma registrano livelli critici di particolato fine, con picchi particolarmente elevati in inverno, quando l’uso di riscaldamenti domestici e traffico aumentano.
Quali sono i principali problemi legati alla qualità dell’aria
Secondo i dati dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, molte città italiane superano regolarmente i limiti di PM2.5, PM10, NO₂ stabiliti dall’OMS. Queste particelle fini e gas inquinanti derivano prevalentemente da traffico veicolare, attività industriali, combustione di biomassa e riscaldamento domestico. Gli effetti negativi sulla salute umana includono:
- malattie respiratorie e cardiovascolari
- peggioramento di patologie croniche
- riduzione della funzione polmonare
- infiammazione generalizzata
- aumento della mortalità precoce.
L’inquinamento atmosferico, naturalmente, ha anche poi impatti ambientali:
- contribuisce all’acidificazione dei suoli e delle acque
- altera la fotosintesi delle piante
- modifica gli equilibri degli ecosistemi acquatici e terrestri.
In chiave One Health, ciò significa che la nostra salute dipende strettamente e inevitabilmente dalla salute dell’ambiente e degli altri organismi con cui condividiamo il pianeta. Pertanto, è anticonservazionistico e illogico non tutelare le altre specie.
Cosa possiamo fare
La buona notizia è che molte azioni, individuali e collettive, possono ridurre l’inquinamento atmosferico e migliorare la qualità dell’aria:
- Ridurre l’uso dell’auto privata, privilegiando mezzi pubblici, bici o camminate.
- Scegliere fonti energetiche sostenibili, come l’energia solare o eolica.
- Limitare la combustione di biomassa, in ambito domestico e industriale.
- Piantare alberi e creare spazi verdi, che fungono da “polmoni verdi” urbani.
- Sensibilizzare comunità e istituzioni sull’importanza della qualità dell’aria.
In qualità di Biologi e professionisti sanitari, sappiamo quanto l’equilibrio tra ambiente e organismi sia fragile e interconnesso. La Giornata dell’Aria Pulita non deve essere solo un momento simbolico, ma un invito a riflettere e a diventare più consapevoli: ogni gesto, anche piccolo, può contribuire a proteggere la salute nostra, degli altri esseri viventi e dell’intero pianeta.
Respiriamo consapevolmente, informiamoci, e agiamo, collettivamente quanto individualmente, per un futuro in cui ogni respiro sia davvero pulito. La salute del mondo dipende anche dai nostri piccoli, ma concreti e significativi, comportamenti quotidiani.