ATTENZIONE: il sito dell'Ordine dei Biologi del Piemonte, della Liguria e della Valle d'Aosta è in aggiornamento, alcuni contenuti potrebbero non essere disponibiliATTENZIONE: il sito dell'Ordine dei Biologi del Piemonte, della Liguria e della Valle d'Aosta è in aggiornamento, alcuni contenuti potrebbero non essere disponibili 

La recente delibera n. XII/4437 approvata dalla Giunta della Regione Lombardia lo scorso 26 maggio 2025 ha suscitato una forte reazione da parte della Federazione Nazionale degli Ordini dei Biologi (Fnob). Il provvedimento, che approva due documenti tecnici fondamentali in ambito nutrizionale (uno dedicato ai percorsi per pazienti oncologici, l’altro alle caratteristiche dei centri di riferimento per la nutrizione clinica pediatrica) esclude sorprendentemente la figura del Biologo nutrizionista dalle equipe multidisciplinari coinvolte.

A prendere posizione in modo deciso è stata proprio la Fnob, che ha indirizzato una nota ufficiale al presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, al vicepresidente, Marco Alparone e all’assessore al Welfare, Guido Bertolaso. Nella comunicazione, è stato messo in evidenza come tale esclusione non solo non sia motivata da ragioni scientifiche od organizzative, ma appaia piuttosto come una grave svista, probabilmente dovuta a un difetto di interlocuzione con le istituzioni sanitarie territoriali.

Il valore professionale del Biologo nutrizionista

Il Biologo nutrizionista è una figura professionale qualificata, con formazione universitaria specifica e iscrizione all’Ordine dei Biologi, che da anni opera in ambito sanitario.

In particolare nei contesti oncologici e pediatrici, la valutazione dello stato nutrizionale e la pianificazione di strategie alimentari personalizzate sono attività fondamentali che richiedono competenze scientifiche e capacità di integrazione all’interno di team interdisciplinari. L'esclusione della figura del Nutrizionista dai percorsi strutturati come quelli previsti nella delibera lombarda non solo riduce la qualità dell’assistenza offerta al paziente, ma contrasta la visione moderna della sanità pubblica.

Il ruolo del Biologo nutrizionista, tra l’altro, è pienamente riconosciuto a livello nazionale e contribuisce in modo significativo alla prevenzione e al trattamento delle malattie croniche, alla promozione della salute e all’educazione alimentare. La sua presenza in equipe cliniche non rappresenta un'opzione accessoria, ma un valore aggiunto quanto imprescindibile, che risponde a esigenze concrete e misurabili dei pazienti.

Un’azione condivisa per tutelare la professione

Anche se la delibera riguarda formalmente la sola Regione Lombardia, non può che destare preoccupazione per tutte le realtà regionali. L’esclusione del Biologo da documenti ufficiali può costituire un pericoloso precedente che potrebbe riflettersi anche su altri territori. Pertanto, è fondamentale che ogni Ordine territoriale mantenga alta l’attenzione su questi temi e continui a promuovere, anche a livello locale, la valorizzazione della figura del Biologo nutrizionista nei contesti clinici e nei percorsi assistenziali.

In un momento storico in cui la sanità territoriale è chiamata a rafforzarsi e a migliorare la presa in carico dei pazienti, è impensabile privarsi del contributo qualificato di una professione che da sempre lavora al servizio della salute pubblica con rigore scientifico e senso di responsabilità.

La Fnob e tutti gli Ordini territoriali continueranno a impegnarsi del vigilare e a intervenire ogni qualvolta si verifichino situazioni che rischiano di ledere il ruolo, la dignità e il riconoscimento professionale dei propri iscritti.