Oggi, 14 giugno, si celebra in tutto il mondo la Giornata del Donatore di Sangue, istituita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel giorno della nascita di Karl Landsteiner, il biologo e medico austriaco che all’inizio del Novecento scoprì i gruppi sanguigni, rivoluzionando la medicina trasfusionale.
Questa ricorrenza è molto più di una semplice celebrazione: è un invito a riflettere sul valore umano, scientifico e sociale della donazione. Un richiamo a un gesto tanto semplice quanto decisivo, che ogni giorno permette a migliaia di persone di vivere, curarsi, ricominciare.
Dietro ogni donazione, una vita che ricomincia
Donare sangue o plasma non significa solo aiutare “in caso di emergenza”. Significa diventare parte, in modo silenzioso ma decisivo, della "rinascita" di migliaia di persone ogni giorno.
Ogni sacca raccolta può tradursi in nuove possibilità per chi affronta una chemioterapia, in sollievo per chi vive con una malattia rara o genetica, o in sicurezza per una donna che partorisce con complicazioni. Ma non solo per loro. Potenzialmente, quelle gocce tanto preziose, potrebbero servire, prima o poi, a chiunque: a un amico, a un famigliare o a noi stessi.
Il sangue è indispensabile per:
- pazienti oncologici sottoposti a cicli di cura intensivi,
- persone affette da gravi anemie croniche (come talassemia o anemia falciforme),
- soggetti coinvolti in incidenti stradali o sottoposti a interventi chirurgici complessi.
Il plasma, invece, è alla base per il supporto dirante terapie quali le immunodeficienze, le patologie epatiche, tutte le emofilie e le varie malattie autoimmuni.
Sono bisogni quotidiani, silenziosi, costanti. E non c’è alternativa: il sangue non si produce in laboratorio. Serve il gesto umano, volontario, periodico. Serve l'altruismo.
Dietro ogni donazione c’è una storia che cambia, una cura che funziona, una persona che torna alla vita. Ecco perché donare non è solo importante: è essenziale.
I Biologi: una competenza al servizio della vita
In questo scenario, i Biologi, in quanto professionisti sanitari, hanno il compito e la responsabilità di sostenere attivamente la cultura della donazione. E noi OdB PLV vogliamo dare l'esempio.
Le competenze scientifiche dei Biologi li rendono protagonisti nei processi che rendono possibile una trasfusione sicura e appropriata:
- nella tipizzazione dei gruppi sanguigni e nella compatibilità tra donatore e ricevente,
- nel controllo di qualità delle sacche e dei parametri biologici,
- ma soprattutto nella formazione e nell’educazione della popolazione sui temi della salute trasfusionale.
Infatti, il loro contributo non si esaurisce nel laboratorio: i Biologi sono anche educatori scientifici, promotori di consapevolezza e alleati della cittadinanza attiva.
Una nuova collaborazione concreta
Con questo spirito, il nostro Ordine dei Biologi ha recentemente avviato una collaborazione ufficiale con AVIS Torino, una delle più attive e storiche realtà del volontariato italiano.
Questa intesa nasce per:
- rafforzare la rete tra professionisti e donatori, unendo le competenze dei Biologi alla forza organizzativa del volontariato,
- formare e aggiornare i professionisti, affinché possano contribuire ancora più efficacemente alla sicurezza del sistema trasfusionale,
- promuovere iniziative divulgative congiunte, per raggiungere scuole, università, professionisti sanitari e cittadini.
Si tratta di un esempio concreto di collaborazione interprofessionale e civica, che mira a garantire non solo l’autosufficienza ematica, ma anche una società più informata e consapevole.
Un appello per oggi, per una responsabilità in ogni giorno
In questa giornata simbolica, l’Ordine dei Biologi PLV lancia un appello a tutti:
- Ai cittadini: donate, se potete. Informatevi, sensibilizzate chi vi sta accanto. Ogni gesto conta.
- Ai colleghi Biologi: fatevi promotori attivi del dono, nei laboratori, nelle scuole, nelle sedi associative e fatevi donatori a vostra volta.
- Alle istituzioni sanitarie e alle associazioni: investiamo insieme in cultura, prevenzione, educazione. La salute pubblica è un bene collettivo.
Donare sangue e plasma è molto più di un atto di generosità: è una scelta scientifica, etica e civica. È un modo per affermare che la vita di ogni persona conta, anche quando non la conosciamo, anche quando il suo bisogno resta invisibile ai nostri occhi, ma c'è.