Oggi, 8 giugno, come ogni anno in questa data, si celebra la Giornata Mondiale degli Oceani, una ricorrenza istituita nel 1992 durante il Vertice della Terra a Rio de Janeiro e ufficialmente riconosciuta dalle Nazioni Unite nel 2008. L’obiettivo di questa Giornata è sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza cruciale degli oceani per la vita sulla Terra e promuovere azioni concrete per proteggerli.
Il ruolo degli oceani
Gli oceani coprono oltre il 70% della superficie terrestre e sono il cuore pulsante del nostro pianeta. Producono più del 50% dell’ossigeno che respiriamo, regolano il clima, assorbono enormi quantità di anidride carbonica, sono produttori incredibili di biodiversità e offrono cibo e sostentamento a miliardi di persone. Tuttavia, nonostante il loro valore inestimabile, gli oceani sono oggi gravemente minacciati dalle attività umane.
Le grandi minacce agli oceani
Numerosi problemi compromettono la salute degli ecosistemi marini:
- Inquinamento: plastica, metalli pesanti, fertilizzanti agricoli e rifiuti industriali invadono i mari, soffocando la biodiversità.
- Pesca eccessiva: la pesca non sostenibile impoverisce le riserve ittiche e destabilizza gli equilibri ecologici.
- Cambiamento climatico: l’aumento della temperatura globale causa l’innalzamento del livello dei mari, l’acidificazione degli oceani e la distruzione delle barriere coralline, vere e proprie "sorgenti" di biodiversità.
- Perdita di habitat: le coste vengono contonuamente modificate e alterate da costruzioni e turismo di massa, danneggiando zone vitali come le mangrovie e le praterie di posidonia.
- Microplastiche: invisibili ma onnipresenti, entrano nelle catene alimentari marine, arrivando fino ai nostri piatti.
Lo sbiancamento della barriera corallina
Come poc'anzi accennato, tra le conseguenze più gravi delle attività umane sugli ecosistemi marini c’è lo sbiancamento della barriera corallina, un fenomeno che sta minacciando alcuni degli habitat più ricchi e delicati del pianeta. Alla base del problema ci sono due fattori strettamente connessi: il riscaldamento delle acque e l’acidificazione degli oceani.
- Quando la temperatura dell’acqua aumenta, i coralli vanno in stress ed espellono le zooxantelle, microscopiche alghe con cui vivono in simbiosi e da cui traggono nutrimento e colore. Questo porta al caratteristico “sbiancamento” dei coralli, che può diventare letale se il fenomeno persiste.
- L’acidificazione, causata dall’assorbimento di anidride carbonica atmosferica, poi, aggrava ulteriormente la situazione: abbassando il pH dell’acqua, riduce la disponibilità di ioni carbonato, fondamentali per la costruzione dello scheletro calcareo dei coralli.
Le barriere coralline, però, non sono solo spettacolari meraviglie naturali: esse, pur coprendo meno dell’1% del fondo oceanico, ospitano circa il 25% di tutte le specie marine. Sono essenziali per la pesca, il turismo, la protezione delle coste dall’erosione e dalle tempeste, e per la sopravvivenza di milioni di persone che dipendono da esse per il cibo e il lavoro. Più fragili e meno capaci di rigenerarsi, le barriere coralline rischiano il collasso, con conseguenze drammatiche per la biodiversità e per l’equilibrio socioeconomico delle comunità costiere.
La salute degli oceani è anche la nostra
Il concetto di One Health, promosso da OMS, FAO e UNEP, riconosce la stretta interconnessione e interdipendenza tra la salute degli esseri umani, degli animali e dell’ambiente. In questo quadro, la salute degli oceani è fondamentale: oceani malati significano crisi climatiche più frequenti, meno pesce disponibile per l’alimentazione, maggior rischio di zoonosi e un conseguente e inevitabile indebolimento generale della resilienza del pianeta.
Se non invertiamo la rotta, potremmo trovarci a dover affrontare:
- Collasso della biodiversità marina.
- Crollo di settori economici chiave come la pesca e il turismo.
- Maggiore insicurezza alimentare per miliardi di persone.
- Esacerbazione degli effetti del cambiamento climatico, in un loop di feedback positivo devastante.
Una giornata che invita all’azione
La Giornata Mondiale degli Oceani non è solo un momento celebrativo, ma un invito urgente alla consapevolezza e all’impegno. Il tema di quest'anno, “Wonder: Sustaining What Sustains Us”, ci esorta a riscoprire lo stupore per la bellezza e la complessità degli oceani, e a trasformare questo stupore in responsabilità collettiva e i azioni concretete di tutela.
Ognuno di noi può fare la differenza: riducendo l’uso della plastica, riducendo gli sprechi, scegliendo pesce da fonti sostenibili ed energie rinnovabili, partecipando ad attività di pulizia delle spiagge o semplicemente informandosi e diffondendo consapevolezza.
La sopravvivenza del nostro pianeta blu è anche nelle nostre mani. Gli oceani sono di tutti: umani, piante e animali, ed è responsabilità di tutti proteggerli.
Non possiamo più permetterci di considerare il mare come un’entità distante e inesauribile. Proteggere gli oceani oggi significa proteggere noi stessi, il nostro futuro e quello delle generazioni a venire.