ATTENZIONE: il sito dell'Ordine dei Biologi del Piemonte, della Liguria e della Valle d'Aosta è in aggiornamento, alcuni contenuti potrebbero non essere disponibiliATTENZIONE: il sito dell'Ordine dei Biologi del Piemonte, della Liguria e della Valle d'Aosta è in aggiornamento, alcuni contenuti potrebbero non essere disponibili 

L'Agenzia Europea per i Medicinali (EMA) ha recentemente annunciato una revisione significativa delle indicazioni d'uso dell'antibiotico azitromicina, un farmaco di ampio utilizzo sia in ambito pediatrico sia negli adulti. La decisione, presa dal Comitato per i Medicinali per Uso Umano (CHMP), è motivata dalla crescente preoccupazione per l'antibiotico-resistenza, un fenomeno che rappresenta una delle più gravi minacce globali alla salute pubblica.

Antibiotici e antibiotico-resistenza

L'azitromicina, appartenente alla famiglia dei macrolidi, è da decenni un presidio fondamentale nel trattamento di numerose infezioni batteriche. Tuttavia, proprio il suo largo impiego ha contribuito all'aumento dei ceppi batterici resistenti, riducendone progressivamente l'efficacia. Per questo motivo, l'EMA ha raccomandato di sospendere l'uso orale di azitromicina per indicazioni come l'acne vulgaris moderata, l'eradicazione dell'Helicobacter pylori e la prevenzione delle riacutizzazioni dell'asma. Inoltre, saranno riviste anche le indicazioni per il trattamento delle infezioni delle vie respiratorie.

L'antibiotico-resistenza è la capacità di un microrganismo di sopravvivere e proliferare nonostante la presenza di un antibiotico che dovrebbe inibirne o ucciderne la crescita. Questo fenomeno può derivare da mutazioni genetiche spontanee o, più spesso, dalla selezione indotta da un uso inappropriato e prolungato degli antibiotici. In altre parole: a causa di un abuso di antibiotici.

Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), l'azitromicina rientra nella categoria "Watch" dell'elenco AWaRe, cioè la lista degli antibiotici da monitorare con particolare attenzione a causa del loro alto potenziale di indurre resistenze. Studi recenti commissionati dall'Ema hanno evidenziato un incremento dell'uso di azitromicina in Europa, tanto nella popolazione adulta quanto in quella pediatrica, anche per condizioni cliniche in cui il suo impiego non sarebbe strettamente necessario. Questo uso eccessivo favorisce l'insorgenza e la diffusione di ceppi batterici resistenti, riducendo le opzioni terapeutiche disponibili, effetto che può mettere a rischio la nostra stessa sopravvivenza, in alcuni casi più gravi.

La mission dei Biologi

In questo contesto, il ruolo dei Biologi risulta fondamentale. Come professionisti della salute e della ricerca scientifica, i Biologi possono e devono contribuire attivamente al monitoraggio dell'antibiotico-resistenza, alla promozione e sensibilizzazione di un uso razionale e consapevole degli antibiotici, alla sorveglianza epidemiologica, e allo sviluppo di nuove strategie diagnostiche e terapeutiche.

In qualità di Ordine dei Biologi è nostro dovere promuovere la divulgazione scientifica di tutta la nostra Categoria: informare correttamente i cittadini e i professionisti sanitari sui rischi connessi all'antibiotico-resistenza è essenziale per arginare il fenomeno. La recente decisione dell'EMA deve essere considerata un segnale di allerta, ma anche un'opportunità per rafforzare l'impegno collettivo nella tutela della salute pubblica, così come di quelli di animali e piante, in ottica One Health.

Rendere l'antibiotico-resistenza una priorità condivisa è il primo passo per proteggere l'efficacia dei farmaci oggi disponibili, e garantire cure sicure e appropriate alle generazioni future. In qualità di professionisti sanitari, i Biologi sono chiamati a farsene promotori, in prima linea.