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I curiosi e gli appassionati di questa emozionante branca della Biologia non potevano perdersi l’evento formativo che si è tenuto ieri, 17 maggio 2025 presso la suggestiva Aula Magna del Museo di Anatomia Umana “Luigi Rolando” di Torino, una delle sedi più evocative per coniugare scienza, storia e formazione.

Organizzato dal nostro Ordine, il convegno dal titolo “L’attività del Biologo nelle investigazioni scientifiche: accertamenti biologici multidisciplinari” è stato un grande successo, con un numero di partecipanti che ha superato il limite di posti preventivato.

L'evento ha rappresentato un’importante occasione di aggiornamento e confronto per Biologi, operatori forensi, studenti e professionisti del settore.

L’incontro, accreditato con 7 crediti ECM, ha superato ogni aspettativa, accogliendo oltre 90 partecipanti, a conferma del crescente interesse verso la biologia forense come ambito specialistico e terreno di collaborazione interdisciplinare.

Un’apertura all’insegna dell’interdisciplinarità

Dopo i saluti istituzionali alle forze dell’ordine e ai rappresentanti del mondo accademico presenti, da parte del Presidente, Alessandro Miceli, ha preso il via la sessione mattutina, incentrata sul rapporto tra scienza e giustizia.

Ha aperto i lavori la Dott.ssa Rossella Salvati, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Torino, con l’intervento “La consulenza tecnica nel procedimento penale: la prova scientifica”. La relazione ha offerto una panoramica concreta su come la scienza entri nel processo penale, sottolineando la centralità della corretta repertazione degli indizi e della documentazione metodologica, elementi fondamentali per garantire la validità della prova scientifica.

Il ruolo del Biologo nella difesa e nella medicina legale

L’Avv. Alessandro Sena, Avvocato penalista del Foro di Torino, ha affrontato il tema “Il ruolo del Biologo nelle investigazioni difensive”, mettendo in luce la figura del Biologo come consulente tecnico della difesa, chiamato a verificare analisi, referti e ricostruzioni scientifiche nei procedimenti penali. Un ruolo spesso poco conosciuto ma fondamentale per la tutela dei diritti dell’imputato.

Il Dott. Roberto Testi, Direttore della Medicina Legale dell’ASL Città di Torino, poi, è poi intervenuto con la sua relazione dal titolo “Il rapporto tra la medicina legale e le discipline biologico forensi ai fini giudiziari”, offrendo una visione d’insieme sul lavoro di squadra tra discipline e sul ruolo insostituibile del medico legale nelle indagini sui cadaveri. Il suo intervento ha toccato anche aspetti pratici come l’analisi delle tracce ematiche attraverso la Blood Pattern Analysis. Anche il dott. Testi ha evidenziato in più occasioni quanto sia delicata e cruciale l'opera di repertazione e di individuazione degli indizi da esaminare.

Dalla scena del crimine al laboratorio genetico

Ha concluso la sessione mattutina la Dott.ssa Marinella La Porta, Direttrice del Laboratorio di Genetica Forense del Gabinetto interregionale di Polizia Scientifica di Torino, con la relazione “L’attività del Biologo dall’analisi del reperto al profilo genetico”. La relatrice ha illustrato in modo dettagliato il processo di elaborazione del profilo genetico da tracce biologiche e le principai metodiche di laboratorio utilizzate spiegando tecniche come l’estrazione del DNA, la PCR e l’elettroforesi capillare, con esempi pratici di repertazione e raccolta sul campo.

Genetica, immagini e scheletri: il pomeriggio tra innovazione e tradizione

Nel pomeriggio, dopo le visite ai musei di Anatomia Umana e di Antropologia Criminale, l’evento ha proposto ulteriori tematiche all’avanguardia, a partire dall’intervento del Dott. Vincenzo Agostini, docente presso l’Università del Piemonte Orientale, che ha presentato “La Genetica e le sue applicazioni in ambito forense”. Ha illustrato l’utilizzo di marcatori genetici, autosomici e sessuali, nel contesto dell’identificazione individuale, della determinazione della parentela e delle esumazioni.

A seguire, il Dott. Alessio Ferrara, Ufficiale di Polizia Giudiziaria presso la Procura della Repubblica di Torino, ha proseguito con un intervento dal titolo “Analisi video forense: comparazione antropometrica e fisionomica per l’identificazione giudiziaria”, che ha affascinato il pubblico con esempi pratici di identificazione da immagini e video, inclusa la stima dell’altezza e il confronto biometrico.

La Prof.ssa Margherita Micheletti Cremasco, docente presso l’Università di Torino e antropologa fisica forense, ha successivamente trattato “Stima di sesso ed età biologica su resti scheletrici e dentari in Antropologia fisica e forense”. Ha mostrato come sia possibile risalire al profilo biologico di un individuo attraverso lo studio della dentatura e delle ossa cranio-facciali, sottolineando il valore della disciplina anche in contesti umanitari e storici.

Microbioma e tecnologie omiche

A chiudere la giornata è stata la Dott.ssa Noemi Procopio, ricercatrice presso la University of Central Lancashire (UK), con la relazione “L’utilizzo del microbioma per scopi identificativi e stima del PMI”. Il suo intervento ha introdotto i partecipanti all’analisi delle comunità batteriche post-mortem e all’utilizzo delle tecniche omiche, tra cui proteomica, metabolomica e sequenziamento genomico, per stimare il tempo trascorso dal decesso e ricavare dati identificativi da resti in decomposizione. Un tema affascinante quanto poco conosciuto, che ha incantato il pubblico.

Una giornata di scienza, formazione e cultura

Il successo dell’iniziativa si deve anche all’equilibrio tra contenuto scientifico e dimensione culturale. I partecipanti hanno apprezzato i momenti conviviali, come il coffee break e il pranzo offerto e servito nella storica Sala Settoria del Museo di Anatomia, che hanno favorito il dialogo informale tra relatori e pubblico.

Particolarmente gradite sono state anche le due visite guidate al termine dei lavori: quella al Museo di Anatomia Umana “Luigi Rolando”, sede dell’evento, e quella al Museo di Antropologia Criminale “Cesare Lombroso”, che hanno offerto uno sguardo unico sull’evoluzione della conoscienza medica e delle teorie pseudoscientifiche, e fatto riflettere sui pregiudizi storico-culturali.

Il nostro Ordine ci tiene a ringraziare tutti i validissimi relatori, i partecipanti e i collaboratori per aver contribuito alla riuscita di una giornata che ha saputo unire rigore scientifico, dialogo interdisciplinare e valorizzazione culturale. Un appuntamento che conferma l’importanza della formazione continua e il ruolo centrale del Biologo nelle moderne investigazioni scientifiche.