ATTENZIONE: il sito dell'Ordine dei Biologi del Piemonte, della Liguria e della Valle d'Aosta è in aggiornamento, alcuni contenuti potrebbero non essere disponibiliATTENZIONE: il sito dell'Ordine dei Biologi del Piemonte, della Liguria e della Valle d'Aosta è in aggiornamento, alcuni contenuti potrebbero non essere disponibili 

Nel 2025, mangiare bene è diventato molto più che un trend: è un vero e proprio stile di vita. Non si parla più di dieta per “perdere peso”, ma di stile alimentare per vivere meglio e più a lungo. E in questo nuovo scenario, la figura del nutrizionista è indispensabile.

Lo dice anche La Repubblica in un recente articolo: la vera tendenza dell’anno è migliorare la propria longevità attraverso ciò che mettiamo in tavola. Basta soluzioni lampo e ricette da copertina: le nuove generazioni – sì, proprio le Generazioni Y e Z vogliono capire cosa mangiare, perché e quale effetto ha sul proprio corpo a breve e lungo termine. Si ricercano cibi con effetti antinfiammatori, si rivaluta la cucina autentica e fatta in casa con ingredienti stagionali, locali, meno processati, e si sogna un ritorno al piacere del cibo senza sensi di colpa.

Ma non è tutto oro quel che luccica: l’altra faccia della medaglia sono i social, dove le diete magiche, quelle miracolose spuntano come funghi da ogni dove. Cheto, paleo, digiuno intermittente… e poi? Applicazioni per lo smartphone che ti dicono in pochissimi secondi se un cibo è “sano” oppure no.

Il problema? Ipersemplificano, creano confusione e, soprattutto, non tengono conto delle caratteristiche individuali, anatomiche, fisiologiche, dell’età, del sesso, della fase dello sviluppo, delle condizioni mediche in corso o passate, e di moltissimi altri fattori soggettivi. Non esistono cibi sani o cibi giusti in senso assoluto, così come nessun cibo deve necessariamente essere del tutto controindicato.

È proprio qui che entra in scena il nutrizionista, il vero esperto dell’alimentazione umana. Un professionista, formato e aggiornato, che lavora per costruire piani alimentari su misura, che insegna a leggere le etichette, a bilanciare i nutrienti a seconda delle necessità, e a capire se e perché un alimento sia o meno indicato, sulla base delle caratteristiche personali di ciascuno.

Infine, soprattutto, il nutrizionista vi può aiutare a fare pace con il cibo, uscendo finalmente dal circolo vizioso di sensi di colpa, restrizioni e promesse miracolose, temi particolarmente sentiti dalle nuove generazioni, che si trovano a navigare (o affogare) tra messaggi contrastanti e poco realistici.

Secondo una recente indagine di FIPE-Confcommercio, eseguita su un campione rappresentativo di giovani italiani tra i 18 e i 34 anni, ha messo in luce alcune delle dinamiche legate all’educazione alimentare dei più giovani.

Il 44% degli intervistati indica la famiglia come fonte principale di insegnamento circa le abitudini alimentari. Subito dopo, emergono i social network (36%), che superano perfino la scuola (30%). Questo dato evidenzia quanto i contenuti pubblicati sulle diverse piattaforme social (troppo spesso generati da persone non qualificate) influenzino le abitudini a tavola dei più giovani. Nonostante ciò, c’è una chiara consapevolezza del valore di ricevere un’educazione alimentare a scuola, con basi solide e affidabili: ben il 93% ritiene fondamentale introdurre percorsi educativi sul cibo fin dalla scuola primaria, e l’86% riconosce alla scuola un ruolo chiave in questo ambito. È chiaro, quindi, che i giovani non rifiutano l’educazione alimentare strutturata, ma che oggi convivono (spesso in modo confuso) con fonti influenti e contenuti virali, anche poco autorevoli.

Questa sovrapposizione di contenuti ha creato un terreno fertile per la diffusione di modelli distorti, tra cui il concetto di “diet culture”, ovvero quella cultura diffusa (soprattutto online) che esalta la magrezza come sinonimo di salute e valore personale, promuove diete restrittive come stile di vita, e alimenta un rapporto conflittuale con il cibo, facendo sentire in errore chi non segue regole precise o si concede qualche libertà. Una visione distorta che spinge molte persone a inseguire modelli irrealistici, ad affidarsi a contenuti spesso non verificati e a prendere decisioni nutrizionali senza il supporto di figure competenti.

Il nutrizionista, oggi più che mai, è un alleato fondamentale per chi desidera migliorare la propria alimentazione in modo consapevole e personalizzato: da chi vuole semplicemente vivere meglio, a chi ha esigenze specifiche, come atleti, donne in gravidanza o in allattamento, persone con allergie o intolleranze, vegetariani o vegani, o anche chi convive con disturbi digestivi o metabolici.

Bisogna, però, ricordare che non esiste un nutrizionista “universale”, che va bene per tutti e tutto. Ogni professionista ha una formazione specifica e competenze specialistiche, utili ad aiutarvi in maniera mirata, per il vostro personale obiettivo. Che sia un nutrizionista sportivo, pediatrico, specializzato nel trattamento di disturbi alimentari o nella gestione alimentare delle donne in gravidanza, ciò che conta è affidarsi a un professionista con competenze certificate e riconosciute. Il nutrizionista, infatti, è un Biologo iscritto a un Ordine professionale, un requisito che garantisce la certificazione delle competenze, la tutela professionale e un aggiornamento continuo. Quest'ultimo requisito, in particolare, rappresenta un’importante garanzia per il paziente.

Proprio per sostenere quest’impegno nell’aggiornamento professionale dei nutrizionisti, il nostro Ordine si impegna a promuovere momenti di aggiornamento specifico. Tra questi, ricordiamo l’evento del prossimo 11 giugno con la nostra Consigliera, la nutrizionista Paola Camoletto, intitolato “Problema gonfiore… ma quale?”, un tema attualissimo, spesso affrontato con leggerezza sui social, ma che nasconde cause complesse e soluzioni che vanno ben oltre la semplice eliminazione del glutine o dei latticini.

L’evento dell’11 giugno è più di un momento formativo, è un’occasione per fare rete, restare aggiornati e riconfermare, ancora una volta, quanto i nutrizionisti siano oggigiorno indispensabili e niente affatto facilmente imitabili. Perché in un’epoca in cui tutti parlano di alimentazione, solo i professionisti possono davvero guidarci nella giusta direzione per uno stile di vita sano, promuovendo un benessere a 360 gradi, non limitato all’apparenza.