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L'approvazione della proposta di legge per la prevenzione e la cura dell’obesità, di cui Roberto Pella, deputato alla Camera, è primo firmatario, rappresenta un evento storico non solo per la Salute Pubblica ma anche per il mondo della Biologia e della Nutrizione. L'Italia è ora il primo Paese al mondo a riconoscere l’obesità come malattia, un passo fondamentale che avrà un impatto significativo sulle politiche sanitarie e sulle pratiche professionali in Biologia e Nutrizione.

L'obesità come malattia

Con il riconoscimento dell’obesità come malattia, la legge Pella introduce una prospettiva più complessa e scientificamente fondata sulla gestione di questa condizione. L'obesità, infatti, è una patologia che si associa a un ampio spettro di disordini metabolici e cardiovascolari, che impongono un approccio interdisciplinare. Biologi e Nutrizionisti, in particolare, si trovano in prima linea nella prevenzione, diagnosi e gestione dell’obesità, e questa legge fornisce loro nuovi strumenti normativi e finanziari per agire in modo più efficace.

Il primo articolo del disegno di legge stabilisce chiaramente che l’obesità è una malattia progressiva e recidivante, spesso legata a comorbidità come il diabete tipo 2, le malattie cardiovascolari e alcuni tipi di tumori. Questo inquadramento scientifico rafforza la necessità di un approccio più preciso, scientifico e multidisciplinare nella diagnosi e nella cura, che non si limiti a un trattamento sintomatico, ma che prenda in considerazione le cause biologiche, genetiche, psicologiche e ambientali alla base della malattia.

Il ruolo cruciale dei Biologi nella prevenzione e cura

La legge prevede una serie di interventi operativi che riguardano direttamente il settore biologico e nutrizionale. In particolare, l'articolo 3 sottolinea la necessità di programmi di educazione alimentare nelle scuole e la promozione di attività fisica, che sono temi strettamente legati alla formazione e alla consulenza nutrizionale. I Biologi Nutrizionisti, come esperti del metabolismo umano e dei regimi alimentari, avranno un ruolo chiave nella formulazione e implementazione di programmi di prevenzione personalizzati, specialmente per la fascia più giovane della popolazione, colpita in misura crescente dall’obesità infantile.

Inoltre, il finanziamento di 400.000 euro annui per la formazione di personale sanitario e universitario in materia di obesità (comma 3-bis, articolo 3) offre una grande opportunità di aggiornamento professionale per i Biologi e i Nutrizionisti, che potranno acquisire nuove competenze legate all’approccio multidisciplinare necessario per la gestione di questa patologia.

L'obesità infantile e la necessità di prevenzione

L’obesità infantile, un fenomeno in forte crescita, rappresenta una delle priorità su cui la legge concentra l’attenzione. Con circa il 19% dei bambini italiani tra gli 8 e i 9 anni in sovrappeso e il 9,8% già obesi. I professionisti del settore sanitario e nutrizionale sono chiamati a rispondere con strategie mirate che partano dall’alimentazione e dall’educazione precoce ai corretti stili di vita. L'intervento nelle scuole, con l’introduzione di programmi scientificamente validi, diventa quindi cruciale per fermare la spirale del sovrappeso che troppo spesso evolve in obesità in età adulta.

I Biologi Nutrizionisti sono gli interlocutori privilegiati per definire modelli nutrizionali che siano efficaci nella prevenzione e gestione dell’obesità infantile, basandosi su evidenze scientifiche e su un approccio individualizzato. Le misure di sensibilizzazione nei confronti di genitori, educatori e operatori sanitari rappresentano inoltre un’opportunità di collaborazione interdisciplinare tra Biologi, medici e altri professionisti del settore.

Gli aspetti operativi: monitoraggio, formazione e sensibilizzazione

Un aspetto particolarmente interessante della legge riguarda l’istituzione dell'Osservatorio per lo studio dell’obesità (OSO), che avrà il compito di monitorare i dati relativi all’obesità e alle abitudini alimentari della popolazione. Questo rappresenta un’opportunità unica per i Biologi e i Nutrizionisti di contribuire a una raccolta dati sistematica, che possa poi essere utilizzata per creare modelli di intervento personalizzati e basati su evidenze. Il monitoraggio continuo delle politiche sanitarie e la raccolta di dati epidemiologici sono essenziali per valutare l'efficacia degli interventi in atto.

La legge prevede anche campagne informative, che saranno gestite dal Ministero della Salute, per sensibilizzare la popolazione sui corretti stili alimentari e sull'importanza della prevenzione. I Biologi Nutrizionisti saranno, dunque, i primi ad essere interpellati, condividendo le loro competenze scientifiche per contrastare la disinformazione e promuovere abitudini alimentari salutari.

La speranza di un futuro più sano

L’approvazione di questa legge segna l’inizio di un percorso che riconosce l’obesità non solo come un problema sanitario, ma anche come una sfida scientifica, in cui i Biologi avranno un ruolo centrale nella sua attuazione. L’introduzione di politiche di prevenzione scientificamente validi, insieme all'accesso a risorse e formazione mirata, rappresenta un'opportunità unica per migliorare la Salute Pubblica e ridurre il carico di malattie legate all’obesità. Il riconoscimento ufficiale dell'obesità come malattia è solo l'inizio di un lungo processo che richiede impegno, ricerca e una forte collaborazione tra professionisti della salute e istituzioni.