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Opportuno lasciare ai farmacisti la conduzione delle analisi di laboratorio? Riteniamo di no.

Le società scientifiche federate nella FISMELAB – Federazione delle società scientifiche italiane nel settore della medicina di laboratorio – si scagliano contro la bozza del Decreto Semplificazione, in discussione in Parlamento, che consente la diagnostica tramite Point Of Care Testing (POCT) alle Farmacie nel contesto della realizzazione di un nuovo modo di intendere le farmacie, detto della “Farmacia dei Servizi”.

pdf Leggi il comunicato stampa FISMELAB (195 KB)

Nelle parole del presidente dell’AMCLI (Associazione Microbiologi Clinici Italiani), Pierangelo Clerici, il punto dolente del Decreto è che, qualora licenziato con l’attuale impostazione, esso consentirebbe alle farmacie la conduzione degli esami di laboratorio. I Farmacisti non sono, però, i professionisti più indicati per la governance del processo analitico che dovrebbe essere in mano, anche nel contesto della Farmacia dei Servizi, ai Biologi, sentinelle di salute pubblica e formatori di primo piano verso la popolazione per quanto riguarda l’ambito infettivologico, come chiaramente emerso durante la pandemia.

L’Ordine dei Biologi del Piemonte, della Liguria e della Valle d’Aosta condivide il pensiero del professor Clerici. Dichiara infatti Anna Barbui, vicepresidente dell’Ordine, che

“La possibilità di utilizzare i POCT in farmacia o nel territorio, al di fuori dai laboratori analisi è un buon servizio alla popolazione, ma deve essere gestita da professionisti capaci di valutare la qualità del test, eseguire gli opportuni controlli di qualità e che sappiano come intervenire in caso di problemi tecnici e di interpretazione. Inoltre, devono anche sovrintendere alla fase preanalitica che può rappresentare una fase critica. Normata correttamente, questa riforma può essere anche un’opportunità di lavoro per i biologi.”

In questo contesto si registra la presa di posizione della FNOB che, pur critica verso l’attuale impostazione del Decreto Semplificazioni, nella persona del presidente d’Anna sceglie di non unirsi alle voci di protesta sorte in seguito a un'ulteriore minaccia alle attività dei laboratori analisi, il taglio delle tariffe delle prestazioni analitiche. La federazione opta, invece, per l’analisi dei profili di costituzionalità del progetto della Farmacia dei Servizi e per la via della concertazione con il Ministero della Salute.